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Saturday 12 May 2012

Orbetello Half Marathon - 6 maggio 2012...PB!!!!

Lo splendido panorama della laguna di Orbetello

Mentre inizio a scrivere questo post, sto volando sopra alla splendida laguna di Orbetello con un volo Alitalia che fra meno di due ore atterrera’ a Bruxelles, dopo un gran bel fine settimana di sport in terra italica, nello scenario di Orbetello appunto.
Come la settimana precedente, anche questa volta la passione/malattia per il podismo mi porta a correre e a raccontare di una mezza maratona.
Il “4 Giro della Laguna – Orbetello Half Marathon”,manifestazione scovata due mesi fa dal fratello coach come gara in cui finalmente capitalizzare i duri, ventosi e piovosi allenamenti in terra inglese di questo inverno, si e’ corso domenica 6 maggio alle 9.30.
La consuetudine vuole che le gare con il coach, soprattutto quelle non conosciute e mai sperimentate, inizino emotivamente e spiritualmente diverse settimane prima, in un crescendo di attesa ed emozioni pari a quelle che si possono vivere nella settimana precendente le vacanze estive o quelle natalizie: alla All Nations si ricorderanno (vedere post precedente) i bollettini di Met Office dettagliatissimi che consultavo e diramavo con dovizia di particolari diversi giorni prima dello start ; oppure la ricerca biografica su alcuni dei runner iscritti alla stessa corsa inglese (con particolare attenzione al maledetto comasco leghista).
Stavolta il tarlo della pazzia pre-gara ha infestato il coach, il quale, con numerosi giorni di anticipo rispetto alla corsa, ha nell’ordine :
· Controllato i tempi ed i PB di tutti, dico tutti, i 300 iscritti alla Orbetello Half Marathon, lanciandosi in previsioni sul piazzamento mio, suo e dei nostri compagni di squadra della Lazio Runners Team. Quello che e’ grave e’ che ha azzeccato con precisione chirurgica ogni pronostico. PAZZO !
· Contattato gli organizzatori della gara per conoscere le ultime stime sul numero dei partecipanti attesi (in sensibile aumento rispetto allo scorso anno!). OSSESSO !
· Trasmesso una decina di bollettini meteo che si sono rivelati utilissimi e azzeccatissimi per definire la strategia di gara e per tranquillizzare il gruppetto della LRT alla vigilia della corsa ; GIULIACCI !
· Incrementato l’ansia da prestazione dello scrivente fratello aspirante runner, minacciando il licenziamento da coach in caso di fallimento del raggiungimento del PB sulla mezza maratona dello stesso aspirante; METODO DELIO ROSSI
· Pubblicizzato con successo e fatto opera di convincimento, presso i nostri compagni di squadra della Lazio Runners Team, affinche’ si organizzasse una goliardica trasferta maremmana di sport e relax ; ALPITOUR
· Percorso virtualmente, su Street View di Google Maps, tutto il percorso di gara…tutti i 21,097 km, conoscendone a menadito curve, caratteristiche, variazioni di fondo e asperita’ ben prima di giungere in loco. MANICOMIO
La corsa, dicevo in apertura, si e’ svolta domenica 6 maggio ma, come sempre, il clou dell’evento e’stata la vigilia vissuta con il coach, in un incessante e monografico dialogo sulla gara, sulle condizioni meteo, sulle difficolta’ del percorso e sul pensiero rivolto gia’ alla successiva corsa, tutta da organizzare e selezionare.
In circa un un’ora e mezzo, sabato pomeriggio, arriviamo al Park Hotel di Orbetello, semplice e piccolo albergo convenzionato con la corsa e popolato quasi esclusivamente da podisti, vista la stagione ancora non estiva e, soprattutto, visto il maltempo di questo fine settimana.
Con sommo piacere, alla reception troviamo gia’ i fratelli Rea, nostri compagni di squadra, con i quali avro’ il piacere di chiacchierare a cena e dei quali scopriro’ una comune passione/malattia/mania per le gare, per la consultazione dei risultati su TDS e per tutto quanto di sano, bello e divertente gira intorno al fenomeno podistico nel nostro Paese. Tanti gli aneddoti appresi, tanti i nomi ascoltati, le gesta narrate…Incredibile e piacevolissimo parlare per ore solo di corse e di podismo, invece che di calcio (per me milanista peraltro, questo fine settimana il calcio e’ stato solo fonte di dispiacere!).
Arrivati alla laguna sabato intorno alle 17, dicevo, con il coach ci dirigiamo alla zona ritiro pettorali e pacchi gara, ubicata a neanche 10 minuti a piedi dal nostro albergo. Insieme ai Rea Brothers ritiriamo 11 numeri di gara, pari agli atleti Lazio Runners Team che si presenteranno puntuali l’indomani alla partenza (e, cosa ancora piu’ sorprendente, che giungeranno tutti sani e salvi all’arrivo) !! Con somma ansia, scopro che il mio pettorale e’imbarazzantemente basso (il 3), neanche fossi un atleta serio. Al coach va addirittura« peggio » con il pettorale numero 2 : il keniano di Monteverde ! Ovviamente l’assegnazione dei numeri e’ avvenuta esclusivamente in base all’ordine di iscrizione alla gara e non certo per meriti « sul campo ».


Degli improbabili pettorali bassi da atleti veri
Completate tutte le operazioni di sistemazione in hotel, il coach si assenta misteriosamente nei sotterranei dell’hotel e torna con un verdetto inequivocabile : « le bici che danno in affitto qui sono di qualita’ accettabile ». Questo, tradotto per le persone sane di mente alla lettura, significa via libera al giro di ricognizione della gara in mountain bike : una ventina di km la sera prima della corsa non sono proprio indicati dai manuali del podismo come la tattica migliore per non « imballare le gambe », ma noi siamo fratelli dall’alto tasso di attivismo e curiosita’ ; va aggiunto che in entrambi la fissazione per il PB e’ puntualmente mitigata dalla voglia di divertirci, di stare bene e di far prevalere lo spirito goliardico e di cazzeggio. Morale, in 5 minuti ci cambiamo e siamo in sella alle bici : c’e’un bel sole a farci compagnia, il tracciato e’ gia’ indicato da frecce e cartelli chilometrici, il vento sembra forte ma prevalentemente laterale, il clima e’ piacevole (15 gradi). Tre quarti del percorso sara’ su pista ciclabile, il resto all’interno della splendida pineta della Feniglia.


Ricognizione sulla laguna
con il coach
Al nono km la prima asperita’ di cui tenere conto il giorno della gara : 250 metri di sterrato per lavori al manto stradale che hanno completamente rimosso l’asfalto. Non un grande ostacolo, ma buono a sapersi. Al decimo km si entra nella riserva naturale della Feniglia, splendida pineta che riveste una delle lingue di terra della Laguna. Appena entrati nella selva, in sella alle nostre mountain bike scorgiamo e siamo accolti da un fantastico branco di daini e da quel fresco profumo di sottobosco tanto tipico delle pinete mediterranee.


Al decimo km, si entra all'interno della pineta della Feniglia...
Il primo chilometro si corre sul viale centrale del bosco, il cui fondo in terra battuta e’piuttosto compatto ed ideale per non perdere preziosi secondi in gara. Non altrettanto si potra’ dire dei successivi 5 km, lungo il lato nord della Feniglia, a ridosso del bacino della laguna, che si correranno su un terreno reso lento da terra/sabbia, da diversi cambi di direzione e pericolosamente funestato da sassi e radici che impongono cautela ai runners (e alle loro caviglie).


...e si viene accolti dai daini
Gli ultimi 4 km, appena usciti dalla pineta, saranno invece tutti su pista ciclabile, con vento a favore e a bordo laguna di nuovo .
Superata con successo la ricognizione, consto con il coach che i nostri compagni di squadra sono tutti alla reception dell’hotel : impazienti di ricevere un dettagliato resoconto sul percorso o semplicemente affamati e desiderosi di andare a cena ? Forse entrambe le cose, il coach inizia a narrare con dovizia di particolari le caratteristiche del tracciato, spaventando alcuni dei podisti e suscitando i primi pentimenti in alcuni di loro per avere accettato l’idea di partire per la trasferta J.
Il tempo di lasciare le bici e di corsa i 2 Rea ed i due Massetti si dirigono in macchina presso una deliziosa pizzeria di Porto Santo Stefano, dove con altri 4-5 runners (e un paio di mogli) condivideranno un frugale pasto a base di antipasto di verdure grigliate, pizza, birra e tanti, tanti, tanti racconti su gare passate, gara presente e sogni di viaggi per gare future (Olanda, Marocco, Stoccolma ?). Servizio al tavolo non velocissimo, alla fine torniamo in hotel alle 23.10 ed alle 23.30 siamo a letto. Io non dormo, fuori si sente un inquietante vento non dare tregua, dalla reception si sentono schiamazzi vari (ma questi podisti a letto mai,eh ?), io sento pulsare le tempie, mi giro e mi rigiro nel letto. A mezzanotte sono ancora sveglio : la consueta tensione che caratterizza ogni vigilia di gara…riusciro’ mai a riposare bene prima di correre ?
La sveglia suona alle 6.45, rapidissima vestizione e via alla sala colazione dell’hotel. Tante cibarie sul tavolo, io opto come sempre per pane e marmellata, stavolta gia’che ci sto prendo anche una fetta di crostata casereccia niente male. Bevo il mio caffe’ doppio e constato con piacere che nessuno dei nostri compagni di squadra si e’ svegliato come noi « all’apertura » della sala colazione : li invidio, io ho la digestione lenta e necessito di almeno 2 ore e mezzo di tempo dalla colazione allo start della gara.
Alle 8.45 ancora siamo in stanza a consultare per l’ultima volta la lista degli iscritti, giusto per controllare alcuni nomi non noti agli atti e per capirne tempi passati e PB sulla mezza maratona . Verso le 9 siamo in zona partenza : i Rea brothers sono carichi quanto noi, inizia il rito dei riscaldamenti vari, conosciamo ormai uno ad uno i piu’ forti podisti, vista l’azione di intelligence che ha preceduto l’evento. Entriamo in clima gara, io battezzo vari cespugli per le ultime esigenze fisiologiche (neanche fossi un cane che marca il territorio !), il vento e’ moderato da sud est, come previsto dal coach, il cielo molto nuvoloso ma non piove ancora, temperatura intorno ai 15 gradi.
3, 2, 1... si parte !
Il coach, che aveva in un primo tempo promesso di correre insieme a me per tutta la gara, decide di darmi fiducia e di farmi tentare l’assalto al mio PB in totale solitudine. Parte avanti e per gran parte della corsa lo vedro’ precedermi di una quarantina di secondi. Io mi aggrego ad uno sparuto gruppetto di 5 persone, capitanato da un abbronzato cinquantenne con canottiera del 4 Stormo dell’Aeronautica Militare di Grosseto, dove quasi 30 anni fa ho vissuto. L’arzillo vecchietto, che giungera’ alla fine decimo assoluto, detta un ritmo regolare ma piuttosto sostenuto, intorno ai 4’04 al chilometro. Da’ indicazioni ai suoi compagni di gruppo, io ascolto e non fiato, sono concentrato e, senza accorgermi, arrivo al decimo km in 40’45 : sto bene, riprendiamo un paio di runners che sembravano lontanissimi dopo venti minuti di gara ; dei « nostri »cinque, uno ha mollato poco prima di entrare nella temutissima pineta, diciamo fra il decimo e l’undicesimo chilometro. Siamo in quattro.
Eccoci nel bosco, gran bel colpo d’occhio, non ci sono i daini come il giorno precedente durante la ricognizione, forse spaventati dai primi atleti o forse ancora a dormire, visto che e’ domenica anche a per loro ! Mentre pensavo alla Maremma e a quanto e’ probabile che un giorno mi trasferiro’ in questa terra fantastica, l’arzillo cinquantenne ed uno dei cinque, un ragazzetto di neanche 25 anni (poi scopriro’23 !), lanciano una progressione impressionante e attaccano proprio dove le difficolta’ del percorso si fanno piu’ dure. Ne sono ammirato, ma soprattutto penso a quanto fosse calcolata a tavolino la loro strategia di gara, visto che sono partiti fortissimi esattamente all’ingresso della pineta e quasi ad esecuzione di un piano preparato accuratamente. Io li lascio andare e mi affianco ad un simpatico toscano, uno dei quattro del gruppetto, il quale non ha l’orologio e ogni tanto mi chiede delucidazioni sul ritmo che stiamo sostenendo. Verso il quattordicesimo chilometro, sempre all’interno della pineta, non lo sento piu’parlare e piano piano perde terreno. Davanti a me vedo il numero 135, uno dei « forti » che aspiravano alla top 10 assoluta, fermo sul ciglio del sentiero, visibilmente zoppicante. Gli domando se avesse problemi di crampi, mi risponde che si tratta purtroppo di una storta alla caviglia. Una consultazione dei suoi tempi passati, scrupolosamente effettuata ex post, fara’ propendere per una diversa spiegazione : il tizio stava tirando ben oltre le sue possibilita’ e quell’infortunio sa tanto di mascherato ritiro per esaurimento delle forze.
Una volta fuori dalla Feniglia, l’asfalto arriva come una benedizione, cosi’ come il vento amico : provo a rifiatare, incoraggiato anche dalla vista del Paese di Orbetello a 3-4 km di distanza e ben soddisfatto di avere lasciato dietro di me un bel vuoto che mi permettera’ di arrivare al traguardo senza inutili volate. La storia purtroppo cambia quando imbocco il rettilineone finale, diciamo a 2 km dalla fine, lungo e sul ciglio della laguna. Qui due avvenimenti inaspettati si succedono nel giro di pochi secondi: il primo prende le sembianze di un arzillo settantenne che, in sella a una bicicletta, ha deciso di percorrere il tracciato di gara in senso inverso per comunicare la posizione assoluta a tutti i podisti, uno a uno : mi fa molto piacere e sorprendere sapere che sono quattordicesimo e, piu’ che appagato del moi posizionamento, gia’ pregusto un comodo arrivo alla garibaldina con solito buffoneggiare al cospetto del fotografo di turno. Purtroppo qui accade il secondo « fatto » :circa 200 metri davanti a me scorgo il ragazzotto che mi ha staccato, insieme al cinquantenne aeronautico, all’inizio della pineta. E’ li’, a portata di mano ma non vicino. Mi dico che, se e’ sbucato all’orizzonte, significa che sto andando ad un ritmo superiore al suo e forse posso osare e riprenderlo… Le gambe non sono d’accordo con la testa e oppongono un ostruzionismo evidente, la stanchezza si fa sentire, non ho ancora chiaro quale sara’ il mio tempo finale, ma so di avere condotto una gara gagliarda e ad un ritmo molto sostenuto per i miei standard : la volata era assolutamente esclusa.
Fatto sta che, al km 20, il ragazzotto, che indossa una sgargiante canottiera rossa e che successivamente scopriro’ avere dieci anni in meno di me, non e’ piu’ un miraggio e si volta indietro per controllare la situazione… Questo e’stato il migliore segnale di incoraggiamento e non doveva farmelo : il podista, come il ciclista, che guarda dallo « specchietto retrovisore » e’ (di solito) psicologicamente in una condizione di debolezza e difficolta’… Faccio l’inseguitore, cerco di mantenere la leggerissima progressione, a 500 metri dal traguardo gli sono alle costole, sono stanco e le gambe non girano ma vedo da lontano l’arco rosso del traguardo ; il pischelletto solleva il pollice al cielo come per dire« ok, partiamo per la volatona », lo odio per un secondo, fino a quando scopro che in realta’ il suo non era un gesto di sfida ma di resa. Come lo squalo in un lago di sangue, sono in trance agonistica, immagino il coach che al traguardo mi sta aspettando, parto con una progressione negli ultimi 300 metri che, in quel momento, equivaleva per me a un super sprint, lo lascio dietro, neanche tenta la resistenza, arrivo al traguardo e sento lo speaker annunciare “l’arrivo di Leonardo Massetti della Lazio Runners”!!!!
Il tempo del Garmin dira’ 1h26’20’’ (official time : 1h26’26’’): distrutto il mio PB su un percorso che, a detta degli esperti, rallenta di almeno 2 minuti le potenzialita’ cronometriche del podista medio. Il coach, giunto al traguardo 55 secondi prima, mi accoglie insieme al fortissimo compagno di squadra Fabio (Rea) : il primo, entusiasta, dice che ho fatto un tempone, il secondo aggiunge che non sono andato affatto male ! Detto da loro, e’ il piu’ bel riconoscimento che potessi avere alla fine di una gara tanto dura.
Per me e’ un grande successo, un miglioramento clamoroso rispetto alla piattissima mezza maratona di Numana di 4 anni fa (- 7 minuti e mezzo) e rispetto alla mezza di Bracknell della settimana precedente (-2 minuti e mezzo).
Nel dettaglio riporto i miei tempi, si notera’ la flessione vistosa dal km 12 al km 16, quelli all’interno della pineta.
La giornata si conclude con un diluvio universale che inizia nel momento esatto in cui saliamo in auto e proseguira’ per tutta la durata del viaggio di ritorno e per tutta la domenica. Ad attenderci, dopo un’ora e un quarto di guida, sara’un meraviglioso e luculliano pranzo di compleanno a base di pesce per festeggiare iI 39 anni del fratello coach, organizzato e preparato in maniera esemplare da mia (nonche' sua) madre!
Durante il viaggio di ritorno, in contatto telefonico con gli altri Lazio Runners, scopriremo che il coach e’ arrivato secondo della sua categoria, mentre lo scrivente, umile e aspirante runner, addirittura PRIMO (in un’altra categoria). Il solo rammarico di questa piacevolissima trasferta e’ di non aver potuto presenziare alla premiazione, organizzata con tanto di podio (e quando mi ricapitera’ di salire sul gradino piu’ alto??!!) e consegna dei premi in prodotti culinari tipici !!

Il piu’ grande ringraziamento va al coach, che sembra piu’ felice se a fare il tempone sono io piuttosto che lui (istinto del coach ?), nonche’ a tutti i compagni di squadra della LRT, che hanno allietato la vigilia della gara con la loro simpatia, la loro passione per la corsa e la loro capacita’ di trascorrere e di farmi vivere una bellissima giornata di sport e di goliardica complicita'.

Torno a casa con la consapevolezza, maturata peraltro da anni, che la Maremma sara’ un giorno la mia terra di residenza e con in valigia l’attesa della prossima trasferta podistica, che il coach e i fratelli Rea hanno « discusso » davanti alla pizza di Porto Santo Stefano e che sta prendendo gia’ meravigliosamente forma !
W il podismo, w le mezzemaratone e, soprattutto, w il coach ! 

Split
Time
Distance
Avg Pace
 Summary      1:26:19.7        21.08               4:06
14:00.2 1.00 4:00
24:08.0 1.00 4:08
34:03.9 1.00 4:04
44:01.5 1.00 4:02
54:04.7 1.00 4:05
64:02.4 1.00 4:02
74:05.0 1.00 4:05
84:06.1 1.00 4:06
94:05.7 1.00 4:06
104:09.3 1.00 4:09
114:05.4 1.00 4:05
124:13.1 1.00 4:13
134:12.1 1.00 4:12
144:12.4 1.00 4:12
154:16.3 1.00 4:16
164:14.2 1.00 4:14
173:59.9 1.00 4:00
184:01.1 1.00 4:01
194:04.0 1.00 4:04
204:03.5 1.00 4:04
213:58.3 1.00 3:58
22:12.9 0.08 2:41