Piano piano la condizione torna |
Posa plastica approfittando di un fugace raggio di sole |
Appena entro nel
parco, poco dopo le 9 del mattino, noto molti di questi animaletti e
soprattutto constato con un certo disgusto la quantità dei loro bisogni per
terra: un vero e proprio campo minato in una zona del parco che, per fortuna, non
farà parte del tracciato di gara.
Primo bel colpo d'occhio, appena arrivato a Regent's Park |
Ecco gli animaletti |
Quando il sonno arrivo, ci si mette su una zampa, no? |
La registrazione
ed il ritiro del chip avvengono con una certa rapidità, la temperatura è ottima
(17-18 gradi), il cielo nuvoloso ed il vento intorno ai 15-20 km orari. Questo
Paese non avrà il sole e la luce dell’Italia, ma per correre d’estate è l’ideale...
La trama della
gara di oggi è semplice: ripetere tre volte un circuito all’interno di questo
bel parco, su un tracciato descritto dall’organizzazione come “sostanzialmente
pianeggiante” (avverbio molto sospetto).
Dopo il consueto
riscaldamento ed i soliti allunghi, vedo con piacere che prima della gara “dei
grandi”, un manipolo di gnappetti partecipa ad una mini-run di un chilometro,
con centinaia di persone a fare il tifo, applaudirli, incitarli e sostenerli,
per la gioia di genitori commossi e di bambini che si avvicinano al mondo dello
sport nel modo migliore: divertendosi e con una spensierata, primordiale e
appena abbozzata vena agonistica.
La tuta ci sta tut(t)a! |
La corsa degli “adulti”
inizia con qualche minuto di ritardo rispetto alle previste ore 10.30: subito
constato 7-8 atleti che partono a razzo davanti a me e che lascio andare senza
preoccuparmi. Il coach, dal continente nero (paraponziponzipo’), mi aveva
suggerito di partire a 3’45 al km, salvo poi tentare una accelerazione
progressiva nella seconda metà di gara.
Strategia
assolutamente sensata, se non fosse che, per esempio, i primi 200 metri sono in leggera discesa, seguiti
da altrettanta salita, in un percorso che si rivelerà non perfettamente
pianeggiante e, a causa delle 12 curve a “u” totali, di certo non il più filante
della mia carriera podistica. Insomma, mettere il "cruise control" a un ritmo pre-stabilito ”a tavolino”, quest'oggi,
non si adatterebbe alla natura nervosa ed irregolare del tracciato.
Ventosa zona partenza/arrivo |
Il primo
chilometro, comunque, sarà anche il più veloce (3’34), seguito da una
stabilizzazione del ritmo al secondo (3’44) e da un certo nervosismo nel terzo
(3’41) e nel quarto (3’39). Riesco a trovare una certa regolarità, anche se con
un calo della velocità, fra il quinto ed il nono (3’47, 3’44, 3’44, 3’43, 3’47),
salvo poi chiudere il decimo in buona progressione (3’39) e i 150 metri in più (rispetto
ai 10 km di gara teorici) in 28 secondi.
Resta il
rammarico, si fa per dire, di avere fatto gara di inseguimento su un atleta
che, una volta raggiunto e superato al settimo chilometro, sembrava scoppiato
salvo poi rinascere al nono chilometro, riaffiancarmi e sconfiggermi prendendo
il largo negli ultimi 800 metri. Al traguardo, molto sportivamente, mi verrà a
salutare e a stringere la mano, ma temo che abbia fatto il paraculo, prendendo la mia scia. Lo "perdono" perché nella corsa chi arriva prima ha sempre ragione e perché il coach avrebbe fatto la stessa cosa.
Media
chilometrica finale di 3’42/km. Si tratta di un discreto e non trascurabile
miglioramento della condizione rispetto alle uscite degli ultimi 2-3 mesi, che
avevano fatto registrare una vistosa flessione del mio stato di forma.
Il fastidio al
fianco destro si è leggermente manifestato intorno al sesto chilometro, ma la
prudenza ed il non forzare il ritmo mi hanno permesso di neutralizzarlo
immediatamente. Anche questa è una buona lezione da imparare per capire il fisico
ed i segnali che invia.
A livello di
classifica, per quanto conta, giungo quinto assoluto su 370 anime arrivate al
traguardo: anche questo fa piacere.
Classifica provvisoria affissa in tempo record |
Il coach, seppur
lontano, mi ha già mandato il programma di preparazione da qui alla mezza di
Oslo, prevista fra sei settimane: parecchi chilometri da macinare, durissimi allenamenti
anche durante le vacanze ed una bella mezzamaratona, da correre come allenamento
“allegro” e già entusiasticamente inserita in calendario ad inizio settembre nel fantastico
scenario della riviera ligure. Non vedo l'ora di partire!!
Ci sarà da
faticare, ma siamo qui per questo e sempre pronti alla sfida e a rilanciare...
Viva i podisti
dei parchi londinesi e viva la Regina!
No comments:
Post a Comment