La seconda tappa
del neonato Lazio Runners World Team, dopo la gloriosa trasferta olandese della
scorsa primavera, questa volta ha come scenario la regione inglese dell’East
Midlands e, più precisamente, la città di Nottingham, terra di
Robin Hood, 330.000 abitanti, due atenei universitari, importantissimo punto di riferimento durante la Rivoluzione Industriale (grande produttore di merletti, tabacco e biciclette), dalle antichissime tradizioni calcistiche, di cricket e di canottaggio.
Nel centro dell'Inghilterra |
Protagonisti
della trasferta tre gruppi di famiglie unite dal conviviale sodalizio della
Lazio Runners Team: i fratelli Giampiero e Fabio Rea, i fratelli coach-Luca e aspirante-brontorunner
e le sorelle Ida e Rosa Serpolli.
Tutto ha inizio venerdì 28
settembre quando i Rea, le Serpolli ed il coach atterrano a Londra Stansted con
un volo della malefica Ryanair proveniente da Roma in leggero ritardo. Ad
accoglierli agli arrivi, con tanto di gigantesco Renault Espace con volante a
destra e cambio automatico, armato di entusiasmo e grandi aspettative, il
sottoscritto emigrato in terra inglese, colonizzatore ed esportatore in suolo
britannico dei colori LRT. Dai primi metri di guida, percepisco il terrore della compagnia nel vedermi guidare "contromano" e nel prendere le rotatorie "contromano"...contromano per il resto del mondo ma non per su quest'isola! Ad aggravare l'iniziale sgomento dei passeggeri si aggiunge anche la mia innocente premessa e confessione di non avere mai guidato una macchina con cambio automatico prima di quel giorno!!
Fin dall'autogrill cominciano le mezzemaratone...culinarie |
Foto del pittoresco hotel Swans |
Da abitante
“locale”, percepisco una diffusa perplessità della truppa riguardo alle
condizioni meteo inglesi, con temperature di quasi 15 gradi inferiori a quelle
lasciate in Patria, vento, pioggia, vento, sole, pioggia ancora, sole e vento
nel giro di pochi minuti. Io temo di essermi abituato ormai alla pazzia del clima
di questa isola, loro lo ritengono inconcepibile in questo periodo dell’anno.
Il rigido
programma del coach, stilato già un paio di mesi prima, prevede, malgrado
la stanchezza del viaggio, una quarantina di minuti di corsetta tanto per
sgranchire le gambe. Alla fine si faranno ben 11 km su parte del tracciato
della mezzamaratona di domenica, già colpito da raffiche di vento che non
lasciano presagire nulla di buono. Il sopralluogo non sarà risolutivo nel
dissipare i dubbi della vigilia e darà anzi la falsa impressione di un percorso più
piatto di quello che poi sarà effettivamente. I Rea, come capitato in Olanda, si
rifiutano categoricamente di farci compagnia nella sgambata e si avviano in
centro a Nottingham, pentendosi poi della lunga e stancante camminata (eppure
sono due due tapascioni doc che macinano chilometri e chilometri a settimana...mah??!!).
Il cielo sembra
alternare sprazzi di sole a nuvoloni minacciosi, il morale della truppa è alto,
i morigeratissimi fratelli Rea dispensano lezioni di vita da atleti, rifiutando
ogni tipo di bevanda alcolica nel corso di una abbondante cena a base di carne
presso un ristorante brasiliano nel centro di Nottingham, trovato per caso
girando per la città. Il coach e l’aspirante brontorunner, noti e
famelici onnivori, mostreranno fin dalle prime battute una notevole
predisposizione alla forchetta e si piazzeranno in prima e seconda posizione
assoluta nel campionato individuale di bagordi, fagocitando ogni tipo di carne servita
secondo la pericolosissima regola dell’ “all you can eat”...
Dopo la gara il coach punta lo stand salsicce! |
A cena si parla
di calcio, di podismo, si consulta febbrilmente qualsiasi smartphone a portata
di mano per verificare le condizioni climatiche previste la domenica della
gara. L’austero e venerato Met Office inglese prevede un sabato (per noi
atleti) inutilmente soleggiato ed una domenica ventosissima e dalle minacciose
nubi, ma per fortuna neanche questo basterà a spegnere l’entusiasmo
e a fiaccare il morale della truppa.
Il sabato
mattina, dopo le perentorie raccomandazioni “a non affaticarsi con lunghe
camminate” - dispensate dal coach - e previa visita al villaggio della
mezzamaratona ancora in fase di allestimento - volerà all’insegna del
rilassato turismo per la cittadina di Nottingham, di una doverosa visita al
castello della città, di un frugalissimo pasto consumato presso la
grande piazza centrale sotto l’occhio vigile dei salutisti Rea salvo poi
concludersi con un timido tentativo di “struscio” per le affollatissime vie del
centro. In questo i maschietti della truppa cederanno di schianto dopo pochi
minuti per riparare verso l’hotel e per un giro nei pressi del glorioso stadio
del Nottingham Forest.
Podista nei giardini del Nottingham Castle |
Scorcio sul castello di Nottingham |
Lo stadio del glorioso Nottingham Forest a bordo fiume Trent |
Il sabato sera si
concluderà con una cena al ristorante Reno’s, fra i primissimi posti delle
classifiche di gradimento online nella città, debitamente
individuato dal meticoloso coach settimane prima dell’evento in omaggio alla
nota predisposizione dei Rea per i ristoranti italiani (ancora ci raccontano
estasiati della trattoria “da Lorenza” ad Amersfoort!!). Il pasto, ricco di
carboidrati e di allegre discussioni su strategie di gara e sulla qualità delle
tagliatelle al ragù, sarà servito dal proprietario anglo-foggiano
fra lo sgomento dei clienti inglesi presenti, non abituati a tanta e tanto
rumorosa “caciara” al ristorante! Fabio, la nostra punta di diamante, e’
tranquillo e sa di avere il tempone nelle gambe. Il coach cerca di convincermi
che 1h24’ l’indomani sarebbe un risultato mediocre e un tempo da allenamento: a
me sembra solo un miraggio raggiungibile solo sputando anima e sangue. Le
aspettative del coach sono decisamente più alte delle mie.
Alle 22.30 si
rientra in albergo, quasi fossimo degli atleti seri!! Io a cena non ho toccato
né birra né vino. La scusa di dover guidare al rientro in
albergo cela in realtà la speranza di limare secondi preziosi in gara
grazie ad una vita morigerata.
La notte
precedente la gara, per una volta, non viene funestata dal nervosismo che mi
tiene sveglio, bensì da quattro episodi che turbereranno il mio
regolare sonno: il coach che si alza per fare pipì, qualcuno che urla
fuori dalla porta, il coach che si rialza per fare pipì e, dulcis in fundo, il
coach che si ri-rialza per fare pipì! Inizio a pensare che stia boicottando la
mia preparazione ed il mio riposo per paura che possa raggiungerlo il giorno
della gara!
La sveglia suona alle
6.35, si spalancano subito le tende della stanza e si vedono i rami degli
alberi muoversi per il forte e tanto temuto vento. Maledizione, il Met Office
inglese aveva ancora una volta ragione.
Ci consoleremo
con una lauta colazione disertata dai Rea e dalle sorelle fra lo sgomento dei
due secchioni coach e brontorunner: dormiranno ancora? Saranno già a fare
riscaldamento pre-gara? La tensione è palpabile, il verdetto meteo impietoso:
vento di circa 15 miglia orarie da sud-ovest, con raffiche del doppio di
intensità, temperatura intorno agli 11 gradi, nuvoloni minacciosi all’orizzonte.
Benvenuti in Inghilterra...
I sogni di gloria
e di record personali, così semplici, alla portata e possibili fra
una tagliatella ed una bruschetta la sera precedente, al risveglio sembrano
solo lontanissimi ricordi. Giampiero consiglia al fratello Fabio, nostra punta
di diamante, di “fare gara più sull’uomo che sul tempo”, a conferma
delle pessime condizioni ambientali.
Un Fabio
visibilmente assiderato ed un Giampiero contrariato dal clima inglese,
giungeranno insieme agli altri sul luogo di partenza a circa 40 minuti dallo
start. Lo spettacolo che appare agli occhi dei sei ambasciatori LRT in terra
inglese rimanda alle scene epiche del film “Il Gladiatore”: una spianata/villaggio
della mezzamaratona affollato da 8.000 atleti, cui vanno sommati amici,
parenti, cani, bambini e addetti all’organizzazione; si parla di 40.000
persone, si vedono decine di stand, dalla tenda VIP per massaggi e servizio
fotografico personalizzato, ai capannoni degli sponsor. L’arrivo della corsa verrà ripreso
dalla BBC4 e ad attendere gli atleti presso la linea del traguardo sarà una
tribuna stracolma di pubblico preceduta da un serpentone di folla ai lati degli
ultimi 400 metri del tracciato di gara che ricorda le migliori accoglienze di
pubblico in occasione delle tappe alpine del Giro d’Italia di ciclismo. Con la
testa già si fantastica di imprese eccezionali, con arrivo trionfale e acclamazione
dagli spalti...
Un affollatissimo villaggio in zona partenza (notare l'abbigliamento invernale) |
I nostri prodi,
forse distratti dalla organizzazione, dal colpo d’occhio o da entrambe, ometteranno
di effettuare un riscaldamento degno di tale nome ed in men che non si dica si
ritroveranno in griglia di partenza, fra una raffica di vento ed una leggera
pioggia che, all’inglese maniera, sembra dare l’in bocca al lupo agli atleti prima
dell’inizio della corsa.
Fabio Rea si
schiera in primissima fila, forte del suo pettorale giallo (quello riservato ai
top runners), mentre i Massetti ed un battagliero Giampiero Rea si attestano
all’altezza della griglia riservata agli atleti “umani”. Il serpentone di folla
alla partenza, sul meraviglioso lungofiume Trent, è semplicemente
impressionante, così come risulterà ammirevole la
disciplina di oltre 6600 persone (+ 1200 della Fun Run) che, con ordine e
britannico culto verso qualsiasi forma di fila, lasceranno avanzare e daranno
la precedenza agli atleti più ambiziosi senza spintonare, senza calca,
senza insulti e senza polemiche.
Parto accanto al
coach, il ritmo è buono, correrò insieme a lui per oltre
metà gara e già questo vale per me il prezzo del biglietto!!! La
storia della corsa narrerà di un percorso più impegnativo di quanto
ci si aspetterebbe da una gara piatta, con almeno 5 o 6 sostanziali “strappi”
in salita dai 100 ai 250 metri di lunghezza ed un intenso vento a falcidiare
gli atleti nelle zone più esposte. Affascinante il passaggio, intorno al
decimo chilometro, all’interno del campus universitario, così come incantevoli
ed infiniti appariranno i 3 km di lungo fiume, maledettamente capitati
controvento, fra il 17mo ed il 20mo. Bagni e abbondanti rifornimenti di acqua e
di integratori saranno posizionati all’altezza delle miglia 2.7, 5.7, 9 ed 11.5.
Io e il coach chiudiamo
i primi 10k in 39’45, temo subito di avere tirato troppo e di finire la benzina.
Il mio PB sui 10k e’ di 39’21, adesso sto correndo appena più
lentamente ma con altri 11 km e 97 metri da percorrere...sono perplesso.
Intorno a metà
undicesimo km il coach inizia a lamentarsi e, dopo avermi detto che il
maledetto polpaccio soggetto ad infortuni gli dà un leggero fastidio
negli strappi in salita, ingrana la marcia e spara un tredicesimo km a 3’36! A
fine gara spiegherà che in quella fase un allungo del genere si era
reso necessario per non ritirarsi dalla corsa...mah...Strane teorie questo
coach...Io se sono in difficoltà, rallento il ritmo e non aziono il
turbo...Mi distacca comunque di una quindicina di secondi e per tutto il resto
della mezzamaratona lo vedo davanti a me di un centinaio di metri.
Dal mio canto, le
gambe stanno bene, i chilometri sono macinati senza strappi e senza eccessiva
fatica, nessuno mi supera più ma anzi sono io a passare vari podisti
fino al traguardo. Tutto bene, tutto troppo bello, percorro il bellissimo
lungofiume (controvento) fra il km 17 ed il km 20, pur nella confusione del
delirio da endorfina so che 1h23’ si porta a casa senza dubbi, un risultato
pazzesco...Km 17: volontari trasportano un (vero) malato terminale su una barella verso un traguardo che di certo vale piu' di qualsiasi altra vittoria, considerazione o commento... |
La classifica parlerà di ben 3 PB raggiunti gloriosamente da:
- Fabio (1h13’24)
- Coach Luca (1h22’15) e...
- ...dal sottoscritto aspirante Bronto-runner (1h22’35) che distrugge e abbassa di due minuti e mezzo il precedente miglior tempo sulla distanza!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Di seguito il dettaglio chilometro per chilometro...
Split
|
Time
|
Distance
|
Avg Pace
|
---|---|---|---|
Summary |
1:22:34.5 | 21.13 km | (average/km) 3:54 |
1 | 3:55.6 | 1.00 | 3:56 |
2 | 3:58.0 | 1.00 | 3:58 |
3 | 3:50.4 | 1.00 | 3:50 |
4 | 4:01.2 | 1.00 | 4:01 |
5 | 4:00.0 | 1.00 | 4:00 |
6 | 3:58.8 | 1.00 | 3:59 |
7 | 4:00.9 | 1.00 | 4:01 |
8 | 3:59.1 | 1.00 | 3:59 |
9 | 3:56.7 | 1.00 | 3:57 |
10 | 4:00.3 | 1.00 | 4:00 |
11 | 3:49.0 | 1.00 | 3:49 |
12 | 3:55.3 | 1.00 | 3:55 |
13 | 3:46.2 | 1.00 | 3:46 |
14 | 3:53.3 | 1.00 | 3:53 |
15 | 3:49.7 | 1.00 | 3:50 |
16 | 3:52.7 | 1.00 | 3:53 |
17 | 3:48.0 | 1.00 | 3:48 |
18 | 3:57.5 | 1.00 | 3:58 |
19 | 3:49.5 | 1.00 | 3:50 |
20 | 3:53.3 | 1.00 | 3:53 |
21 | 3:51.3 | 1.00 | 3:51 |
22 | :28.1 | 0.13 | 3:32 |
Ottimi anche Giampiero, che chiude con una delle sue migliori
prestazioni sulla mezza (1h36’25), e la gagliarda Rosa Serpolli
(2h29’39).
Ecco i nostri condottieri dopo la gara in una foto con Robin Hood! |
A fine gara, i Rea ed i Massetti cederanno alla tentazione di un massaggio presso la tenda VIP e si faranno immortalare in vari scatti fotografici, con tanto di drappo LRT, insieme ad un improbabile personaggio travestito da Robin Hood! Fa freddo, tira vento, siamo tutti esausti, il mio fegato/fianco destro mi fa ancora male (ed il dolore resterà per altri tre giorni) ma la soddisfazione di questa meravigliosa avventura resterà scolpita per sempre nei ricordi più belli!
Lo spirito
goliardico dell’evento sarà infine completato da un pranzo a base di
hamburgerozzi presso un tipicissimo pub inglese in zona hotel, chiamato Monkey Tree Pub, prima di
riprendere tutti la via del rientro in aeroporto e, almeno per cinque dei sei
valorosi atleti LRT, la via del rientro in Patria.
Dal mio personalissimo punto di vista, posso dire che la trasferta è stata
un’eccellente e piacevolissima occasione per rivivere lo spirito tapascione
italico che tanto mi manca qui Inghilterra e cui ogni domenica rivolgo i miei
pensieri più affettuosi. Se stessi a Roma (o dintorni), forse esagererei e correrei
tutte le gare del calendario sociale...
Non sarebbe vivere l'Inghilterra se non ci fosse un tipicissimo pub ad attenderci dopo la gara! |
Non mi resta che
attendere con impazienza la prossima trasferta internazionale LRT che, come in
Olanda qualche mese fa e a Nottingham ora, sarà senza dubbio una
piacevole occasione per consolidare lo spirito del glorioso sodalizio LRT. Il
coach gia’ parla di Berlino, Formentera e chissà quale altra splendida meta,
ma in cuor mio so benissimo che mi andrebbe bene qualunque destinazione purché si
possa replicare una due giorni tanto piacevole e divertente come quella inglese
appena conclusa.
Grazie a Fabio e Giampiero, con i quali il piacere di discorrere di sport è pari
solo al loro contagioso entusiasmo per le iniziative del Lazio Runners World
Team (passate, presenti e future).
Infine un grazie maiuscolo
al fratello coach, il quale cura in maniera impeccabile ogni dettaglio delle
trasferte e, soprattutto, sta dimostrando -a suon di risultati su noi cavie
podistiche- di essere un valorosissimo allenatore, oltre che un gagliardissimo
runner con alle spalle vari lustri di ottimi risultati!
Non mi resta che attendere
con immensa emozione la gara di Sant’Ippolito di Fiumicino, che quest’anno
per la prima volta nella storia vedrà ai nastri di partenza non un Massetti,
non due Massetti, ma...ben TRE fratelli Massetti!!!!!!!!!!!!!!!!!
Forza Lazio Runners Team e forza Lazio Runners World Team!
Fammi commentare per primo finchè sono in tempo....che tra breve con te in gara arriverò.....secondo!!!!
ReplyDeleteFantastico post!!!!
Ma smetti di fare il tapascione...non ci crede nessuno!
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