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Sunday, 26 August 2012

Mo (Farah) si fa sul serio!


Seguendo il consiglio del blogger Runner Blade, il quale peraltro sta preparandosi per un massacrante Iron Man il prossimo anno, ho lasciato trascorrere questi mesi estivi senza aggiornare il blog e senza lasciare traccia di gare o di altre notizie degne di nota.
Innanzitutto in Inghilterra l’estate non è mai arrivata e temo sia tardi oggi illudersi di poterla vedere! La pioggia è stata quasi quotidiana ed ininterrota dal mese di aprile ad oggi e le temperature massime solamente in 4 o 5 occasioni hanno superato la soglia di sopportazione per un podista (28-29 gradi).
Dal canto mio, ho cercato di allenarmi seguendo i dettami del coach, risentendo inevitabilmente (e per fortuna, aggiungerei) delle due settimane di ferie trascorse in Italia (ultime due di luglio), dove il caldo e l’umido mi hanno letteralmente distrutto. Non ho più il fisico o forse l’escursione termica dall’Inghilterra al Bel Paese è stata eccessiva. A titolo meramente aneddotico, la sera prima della partenza per Roma, ho preparato la valigia mentre i riscaldamenti di casa erano in piena azione (ed era il 16 luglio!!) mentre sono atterrato a Fiumicino trovando 15 gradi in più rispetto a quelli lasciati a Heathrow...
Le due settimane italiche, comunque, non mi hanno impedito di correre 6 volte e di fare 3 sortite di nuoto in piscina.
Fra le sessioni di corsa, vanno incluse due gare disputate con il coach a Blera (7.6 km) e a Roccaraso (11 km). Non ho molto da segnalare in merito ad entrambe: corse molto dure, la prima assolutamente da trail e su un tracciato assurdo, duramente e vivamente criticato da tutti i podisti giunti all’arrivo per via di un terreno dissestato, caratterizzato da polvere, sassi e altre inutili asperità che l’organizzazione avrebbe dovuto segnalare preventivamente, classificando la gara come “trail” o, come suggerivano altri, come “extreme”. Il coach saprà raccontare nel suo blog la pessima gestione organizzativa a Blera, io mi sono limitato a giungere al traguardo, nono di categoria (nulla di cui andare fieri), in un clima torrido e soleggiato.
La seconda gara, molto meglio organizzata, prendeva il via dalla piazza di Roccaraso, arrampicandosi e attraversando Rivisondoli (con i massacranti e temutissimi 400 gradoni) e Pescocostanzo, prima di tornare a Roccaraso. Anche in questo caso,  moltissima salita ed i soliti 28 gradi di temperatura, nonostante gli oltre 1.200 mt di altitudine. Degna di nota una lite che mi ha visto protagonista con tanto di insulti lanciati ad un gruppo di cafoni dell’Atletica Isernia, che hanno avuto la brillante idea di tagliare la strada ad un tornante, all’altezza del decimo chilometro, proprio davanti a me che invece seguivo il tracciato senza barare. A nulla sono serviti i loro patetici tentativi di giustificarsi con il classico ed italico “così fan tutti” (la classe politica, d’altronde, è lo specchio della società). All’ultimo chilometro li ho ripresi e superati tutti tranne uno, ma è stato liberatorio dirgliene quattro e farli sentire dei vermi, ammesso che furbetti del genere abbiano un minimo di coscienza sportiva. Mi domando come si faccia a barare in gare del genere, quando tutto è improntato allo spirito amatoriale ed assolutamente dilettantesco. In conclusione, devo ammettere che è stato piacevole partire ed arrivare con il tifo di genitori e zii (scatenate mia zia e mia madre, non per nulla gemelle!!).
Briefing pre-gara in famiglia!
 
Riscaldamento con il coach
In partenza a Roccaraso: una delle rarissime foto (in vita mia) in cui sorrido...inconsapevole dalla massacrante gara che mi avrebbe aspettato

Tempi e piazzamenti in entrambe le gare mi sembrano irrilevanti, visto lo spirito vacanziero con cui sono state affrontate e visto che si è trattato di scalate o di trail, troppo particolari e “strane” per rappresentare utile materiale di analisi e confronto con precedenti corse.

Il rientro in Inghilterra, dai primi di agosto, è stato caratterizzato-come spettatore- dall’inizio delle gare di atletica alle Olimpiadi di Londra (FANTASTICHE ed ENTUSIASMANTI) e –come podista- dalla ripresa di allenamenti seri, con incremento a 4 uscite settimanali e sostanziale aumento del chilometraggio totale, in vista della mezza maratona di Robin Hood. Per chi non lo sapesse, quest’ultima si correrà il 30 settembre a Nottingham insieme al coach e ad una nutrita rappresentanza della Lazio Runners Team, che proprio per l’occasione volerà in terra inglese e sarà da me accompagnata, con tanto di furgoncino, verso la terra di Robin Hood per un fine settimana all’insegna dello sport.

Gruppetto di testa, ma alla fine la vittoria andra' al ruandese...delusione Kenya!
Dell’atletica, oltre alle imprese di Mo Farah sui 5.000 e sui 10.000 (dall’esaltazione post-gara ho avuto la tentazione di fare un fartlek dentro casa quelle due sere!), sottolineerei la mia partecipazione (da spettatore, sia ben chiaro!!) alla maratona olimpica maschile, in un clima festoso e fantastico che si respirava per le strade di Londra. Bello vedere gli atleti da vicino, non tanto e non solamente i primi (fra cui il nostro eccellente Pertile), ma tutti gli altri, improbabili atleti del Lesotho o di Timor Est che corrono la maratona a ritmi assolutamente amatoriali, ma che pur tuttavia ci sono e sono felici di rappresentare i loro Paesi. Quello che caratterizza lo spirito olimpico rispetto a qualsiasi altra manifestazione sportiva, è l’esplosione di tifo ed il sostegno doppio, triplo riservato proprio e soprattutto agli ultimi. Io ero appostato a 600 mt da Westminster, lungo il Victoria Embankment, e da lì ho visto i passaggi al miglio 1, 9, 17 e 25: che dire? E’ la prima volta che seguo una gara podistica (e che gara!) da spettatore: bello, emozionante, impressionante per certi versi. Io mi ero portato  la bandiera italiana ed indossavo la tuta della Lazio Runners Team, magari qualcuno mi ha pure preso per un podista serio J
Sulle strade della maratona Olimpica

 
La fine delle vacanze ed il rientro ai ritmi lavorativi (e podistici) mi hanno subito spinto alla ricerca di nuovi stimoli che, nella fattispecie, hanno preso la forma di una gara di 10 km scovata su Runnersworld ed in programma domenica prossima (2 settembre).

La correrò con le gambe imballate da allenamenti intensi e massacranti, cui il coach mi sta sottoponendo, ma avro’ forse la lepre davanti a me: il temutissimo e perfido Peter Crouch, che a quanto pare ha raccolto la sfida che gli ho lanciato qualche tempo di correrla insieme. Speriamo di non arrivargli troppo dietro!Il maledetto ha una partenza fulminea e potrebbe spingermi ad esagerare nei primi 5 km, portandomi a scoppiare o a calare visibilmente nella seconda meta’ di gara. Vediamo, dovrò ricorrere al “prontuario delle scuse del perfetto podista”per giustificare una partenza lenta o, meglio ancora, una gara mediocre. Già il fatto che sia catalogata come mixed terrain (= sentieri non asfaltati = fango = podista medio inglese felicissimo) mi dà utili spunti per trovare scuse, anche se ho acquistato di recente un paio di scarpe da trail...
Le nuove arrivate per le gare (infangate) in terra inglese che mi aspettano quest'inverno

Altro evento “sportivo”, stavolta da spettatore, mi vedrà “protagonista” sabato 1 settembre, quando  insieme ad alcuni colleghi andrò a vedere due gare di apertura del campionato di rugby inglese. Scenario da brividi sarà il glorioso tempio del rubgy mondiale (Twickenham stadium) e bella l’idea degli organizzatori, che hanno diviso gli spalti in 4 sezioni, ciascuna occupata dagli spettatori di altrettante squadre che si affronteranno in due gare successive, per un pomeriggio di puro rugby! Io, ovviamente, sarò vestito da irlandese e sosterrò i London Irish.
Questa la tenuta della scorsa volta - Forza London Irish
 
Pensavo a cosa succederebbe se una cosa del genere fosse organizzata alla prima di campionato di serie A (calcio), forse ci sarebbe una carneficina fra opposte “fazioni” ben prima del fischio di inizio della partita. Che schifo...

Non mi resta che chiudere qui il mio post, rinviando a domenica prossima per aggiornamenti sulla prima gara della nuova stagione podistica!

W Robin Hood e viva il coach, che  secondo me già sta selezionando interessanti gare in giro per l’Europa per la prossima primavera, anche se non lo ammette J
Mo (Farah) basta scrivere, visto che mi aspetta il fondo lento di 12 km
 

 

4 comments:

  1. perche perdere tempo a litigare? se 'sti "furbi" non vanno a premi e non tolgono il premio a chi veramente se lo merita, fanno del male solo a se stessi.
    probabilmente il comportamento in gara e lo stesso che tengono nella vita.
    non vale la pena e il più delle volte è fiato sprecato.

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    1. Hai ragione, anche se forse qualcuno di loro è anche andato a premio (il che renderebbe l'inganno ancora più odioso)!

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  2. ottimo Post come ottimi sono gli allenamenti che stai svolgendo! A Nottingham finalmente si partirà (se per me tutto va bene nelle 4 settimane precedenti la gara) alla pari ma ricorda che devi staccarmi prima del rush finale :)

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  3. Ma smettila con i tuoi bluff, non ci crede nessuno ed aumenti solamente la mia ansia da prestazione: fra noi due, sulla mezza-maratona, ci sono ancora almeno 2 minuti di distacco (a tuo favore). Pagherei oro per fare registrare identico gap anche sui 10 km!!
    Ne devo spalare di m...voglio dire...ne devo fare di strada ancora...

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