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Sunday 29 April 2012

Bracknhell Half Marathon - 29 aprile 2012 ...Che gust(o)


Eccomi finalmente a scrivere, una volta tanto senza far passare troppi giorni, della mia ultima gara in terra inglese, corsa domenica 29 aprile sulla distanza della mezza maratona.

L’evento è nato in maniera estemporanea, in una delle mie note e deliranti fasi di ricerca acuta di gare inglesi.
Il sito Runnersworld.co.uk un mesetto fa mi suggeriva questa mezza maratona, molto ben organizzata a leggere le recensioni, caratterizzata dai soliti 3-4 km di salita, molto ondulata e con vari passaggi su sterrato.

Bracknell è una cittadina di 50.000 anime non distante da Windsor, da Reading e da casa mia, sede di numerose Aziende fra cui Panasonic, Fujitsu, Dell, HP, Siemens, Microsoft e BMW. Caratteristica e piuttosto affascinante è la foresta a sud della cittadina, che purtroppo nel corso della gara attraverseremo solo marginalmente.

Dal sito internet, in fase di prenotazione, apprendo che la corsa si articola su un unico giro, che ci sono molti sottopassaggi, che è gareggiata per gran parte su pista ciclabile, e che l’arrivo è in pieno bosco (e nel fango), come tanto piace ai podisti di Sua Maestà.

48 ore dopo l’iscrizione a questa gara, il fratello-coach dall’Italia scopriva una mezza maratona a Orbetello esattamente sette giorni dopo la Bracknell Half Marathon. Ricevuta la mia entusiastica approvazione per correre intorno alla laguna, il coach inizia la sua campagna denigratoria ed ostruzionistica contro la mia partecipazione alla mezza inglese. Questo a causa delle possibili ripercussioni sul rendimento nella gara della settimana successiva, per me vero e proprio banco di prova per cercare di fare il tempone dopo 4 mesi di duro allenamento nell’inverno britannico.

Preso atto della mia ostinazione a correrle entrambe, il coach dettava un ritmo target di massimo 4’30’’ al km, il che avrebbe significato chiuderla oltre il già modesto PB sulla distanza (1h33’50 a Numana, due anni fa). Pur perplesso e conscio della tortura nel correre 21 e rotti chilometri in maniera relativamente frenata, accetto questo compromesso e attendo la gara con la consueta emozione.

La vigilia, contrariamente a quanto accaduto la settimana precedente alla All Nations, è funestata da una situazione meteorologica pessima e proibitiva, a tal punto da spingere l’organizzazione a specificare, sul sito internet ufficiale, che “malgrado le intemperie il programma sarà confermato” (the show must go on)...
Le previsioni del glorioso MetOffice, che si riveleranno assolutamente azzeccate, parlavano di 5 gradi, pioggia battente, vento fortissimo da nord-est con raffiche oltre i 60 km/h.

Le previsioni meteo stamattina alle 6.30 (tutti i valori in miglia!)


Quando la mattina della gara spalanco le tende della mia camera da letto, già imbronciato per la sveglia alle 6 in punto di domenica, constato con disappunto che le nefaste previsioni sono più che confermate.
Alle 7.30 salgo in macchina e, come si vede dalla foto, la temperatura è di soli 5 gradi, maledetto MetOffice, mai che ti sbagliassi una volta eh??

Evviva la primavera inglese!!Foto scattata durante la guida

Dopo neanche mezzora di guida piacevole in piena campagna inglese, arrivo presso un parcheggio già gremitissimo e mi rifiuto categoricamente di svolgere il benché minimo riscaldamento. Anzi, per sfregio ed in segno di protesta contro il diluvio, mi aggiro per i giardini della villa da cui partirà la gara  con un ombrello e scatto varie foto con il cellulare, quasi fossi un turista...

La zona partenza/arrivo, in primo piano prato allagato dalle acque piovane (non è un  laghetto)

Alle 8.35, dopo aver cazzeggiato e sempre più infastidito per il vento fortissimo, saluto il coach del mio ex gruppo podistico inglese, torno al parcheggio e mi cambio con molta, molta, molta calma.

La partenza è alle 9 ed io mi presento al traguardo sì e no alle 8.57, posizionandomi a metà del gruppone dei partenti. Tremo letteralmente dal freddo, impreco fra me e me e vedo intorno che tutti sono allegri:  gli inglesi sono felici e si sentono realizzati quando c’è fango, sporco, freddo, vento...deve essere qualcosa di antropologicamente spiegabile.

Riunione pre-partenza dei marshall
3, 2, 1... si parteeee! Da bravo aspirante podista, mi attengo alle disposizioni del coach, che aveva minacciato di licenziarsi qualora avessi corso il primo km ad un ritmo superiore a 4’30’’/km: sono un orologio svizzero ed i primi duemila metri passano alla tranquilla media di 4’31’’/km! Da lì inizio a progredire in scioltezza, cercando di trovare un gruppetto e mantenendo un passo tranquillo ma non certo da 4’30 (coach, pure tu esageri!). Non trovo punti di riferimento ed in sostanza corro per conto mio, al mio ritmo e senza fare il parassita: in fondo si tratta di poco più di un allenamento, no?

La gara è molto irregolare: solo saliscendi, molti sottopassaggi, un tratto di 3km di salitone verso metà percorso, un passaggio all’interno della foresta sul fango più pazzesco, arrivo sulla ghiaia ancora nel bosco...tutto sommato divertente, malgrado il vento che a volte letteralmente ti sposta, ti frena o ti fa correre velocissimamente.

La mappa della gara


Non mi sorprenderà poi apprendere, alla radio, che questo mese di aprile è stato fra i più piovosi nella storia dell’isola britannica, come dimostrato dai 41 avvisi/allerte di inondazione emessi dalle autorità fra ieri e oggi. Dei 1352 iscritti, arriveranno al traguardo 914 baldi volenterosi (chiamiamoli pure eroi): questa “selezione naturale” dice tutto delle condizioni ambientali che hanno caratterizzato la mezza maratona. Suppongo che numerosi degli assenti non si siano proprio presentati allo start e sinceramente non li biasimo, almeno non del tutto.

Una foto ricordo a fine gara

Non ricordo grandi aneddoti durante la corsa, ma ho notato alcune cose: il numero dei “marshalls” lungo il percorso era elevatissimo e la segnaletica delle direzioni e dei chilometri (delle miglia per la precisione) davvero molto chiara. Soprattutto mi ha colpito il numero di persone lungo il percorso: gente che ha sfidato il freddo, il vento e la pioggia solo per applaudire tutti i podisti in transito (e non solamente i parenti o gli amici). Tantissimi bambini che, presso le 6 zone di rifornimento, erano diligentemente addetti ed esecutori della consegna delle spugne.

Mentre correvo mi domandavo se le mamme italiane, in quelle condizioni, avrebbero mai permesso ai figli di varcare l’uscio di casa, figuriamoci se senza un colbacco o una tenuta da sci.
Altra riflessione e domanda che mi ha attanagliato durante tutto il percorso: “qualche pazzo userà le spugne imbevute d’acqua oggi?”

Per me si è trattato di un ottimo allenamento di qualità in vista della mezza maratona di domenica 6 maggio a Orbetello, che vorrei correre decentemente sotto la spinta e l’incoraggiamento del fratello-coach, il quale non ha approvato il mio tempo di gara, ritendendolo troppo veloce e prevedendo un mio tracollo fra una settimana intorno alla laguna! Mi ha minacciato di dimettersi se non corro sotto 1h26’: mi sembra un’impresa e sinceramente temo di non farcela per limiti umani! Peraltro è probabile che non pernotteremo la sera prima ad Orbetello: si tratterebbe dunque di una massacrante alzataccia alle 5 del mattino, che non mi farebbe arrivare al massimo della forma per tentare simili imprese.

Tornando al racconto odierno, il tempo della Bracknell Half Marathon, 1h28’50’’, mi soddisfa in pieno e mi fa chiudere con un’onorevolissima 38a posizione. Rispetto al precedente PB, corso alla Conero Half Marathon nel 2010, ho fatto registrare un calo di 5 minuti esatti...Gli allenamenti cominciano a pagare o forse oggi ho raggiunto il picco della forma e se ne riparla fra qualche mese?



Parziali: 


Split
Time
Distance
Avg Pace
Summary1:28:47.020.854:16
14:30.91.004:31
24:31.51.004:32
34:17.51.004:18
44:16.41.004:16
54:15.21.004:15
64:13.71.004:14
74:05.81.004:06
84:05.21.004:05
94:15.61.004:16
104:18.41.004:18
114:30.71.004:31
124:11.01.004:11
134:24.91.004:25
144:18.41.004:18
154:03.71.004:04
164:16.71.004:17
174:10.01.004:10
184:18.41.004:18
194:13.01.004:13
204:02.71.004:03
213:27.40.854:05




Dalla gelida e invernale Inghilterra, un caro saluto a tutti e congratulazioni a chi, come il coach, ha corso l’Appia Run in un clima estivo, di certo molto diverso dal mio e non ideale per questo sport.

Prossima fermata: mezza maratona del 4° Giro della Laguna, domenica 6 maggio!


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