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Monday 13 April 2015

Grazie 2014, anno storico!

Con un vergognoso ed immenso ritardo, solo adesso trovo la voglia, il tempo e la calma per aggiornare il mio caro e vecchio blog e tracciare un bilancio dell’anno 2014.
 
Con telegrafica sintesi, ecco il consuntivo:
  • 3853 km percorsi (vs 3593 km nel 2013), 
  • 16 gare disputate (vs 21 gare nel 2013): 11 in Inghilterra, 4 in Italia ed 1 in Germania
  • 1 maratona; 6 gare da 10 km; 3 mezzemaratone; 2 gare cross; 2 gare da 16.1 km (10 miglia);   2 gare di distanze varie (14 km e staffetta 30 minuti)
  • 1 gara trail/sterrato; 15 gare su strada

Cosa significa tutto questo?
 
Ho gareggiato molto di meno, privilegiando la disciplina degli allenamenti di qualita’ a discapito delle emozioni che sempre si provano indossando un pettorale e/o un chip.
 
Grazie alla preziosa ed insistente supervisione del coach, mi sono allenato in modo maggiormente mirato ed ho sovente utilizzato le gare come utili occasioni per svolgere allenamenti di qualita’, soprattutto in fase di preparazione alla maratona.
 
Dopo le straordinarie soddisfazioni del 2013 (prima maratona, PBs sulle distanze di 10 km e 10 miglia), ripetersi anche nel 2014 appariva evidentemente un’impresa ardua e difficilmente realizzabile.
 
Al termine del post che riassumeva il 2013 podistico, mi ero esposto dichiarando pubblicamente i seguenti obiettivi per i successivi dodici mesi:
 
  •           2 marzo 2014: mezzamaratona Roma-Ostia sotto 1h19’44
  •         1 giugno 2014: fare il tifo e presenziare all’esordio del coach nella gara di triathlon 70.3 (mezzo Ironman) di Pescara
  •          28 settembre 2014: Maratona di Berlino sotto 2h55’35
Con enorme gioia e soddisfazione, adagiandomi per un po’ sugli allori e crogiolandomi sui successi ormai passati,  posso dire di avere raggiunto tutti i traguardi dichiarati per l’anno solare 2014,segnatamente:
  • 2 marzo: mezzamaratona Roma-Ostia sotto 1h19’44 (il coach pronosticò 1h17’59: mi dissociai) – alla fine ho chiuso con un fantastico 1h17’51, polverizzando il mio precedente personale
  • 1 giugno: fare il tifo e presenziare all’esordio del coach nella gara di triathlon 70.3 (mezzo Ironman) di Pescara – ci sono stato e ho ammirato la triplice, eroica fatica del coach, in condizioni climatiche difficili a causa del vento fortissimo
  • 28 settembre: Maratona di Berlino sotto 2h55’35 (il coach pronosticò 2h49’59: mi dissociai con fermezza) - alla fine ho chiuso con un fantastico 2h48’13, polverizzando il mio precedente personale di Firenze, correndo la seconda meta’ di gara oltre un minuto piu’ velocemente della prima parte (1h23’24 vs 1h24’49) e abbattendo il muro (di Berlino?) dei 4’/km di media. Continuo a pensare che correre oltre 42 km a 3’59/km di media sia stata un’impresa difficilmente ripetibile nella mia vita, ma non me ne faro’ di certo un cruccio.
A questi tre successi aggiungerei anche un inaspettato e graditissimo terzo PB sulla distanza tutta inglese delle 10 miglia (16.1 km), fatto registrare il 18 aprile con un incoraggiante miglioramento di una quarantina di secondi rispetto al precedente personale e, soprattutto, con un bell’under 60’ che fa sempre morale e mette di buon umore come tutte le volte in cui si abbatte un muro cronometrico ritenuto simbolicamente rilevante.
Mi ero anche posto degli obiettivi più nobili e “moralmente elevati”:
  • Correre per stare bene, per sentirmi bene, per la salute e per il corpo: quanto spesso si tende a dimenticare tutto questo – decisamente ho sempre corso con piacere, motivazione e, soprattutto, con l’entusiasmo di chi –al di la’ delle stanchezze contingenti - si diverte ad ogni sessione senza mai pentirsi di avere indossato scarpe e Garmin invece di cedere a pigrizia e sedentarieta’.

  • Tenere sotto controllo e superare gli acciacchi fisici, soprattutto la pericolosa fascite plantare – anche qui direi che la missione e’ stata portata a termine con successo, almeno per quanto riguarda il 2014 (all’infortunio del 2015, che mi sta tenendo fermo ai box dal 17 marzo, dedichero’ un apposito post)
Si’, va bene, ma i sentimenti e le emozioni?
 
Un po’ come i genitori con i figli, anche fra i grandi traguardi podistici risulta a mio avviso impossibile scegliere un preferito e/o la migliore gara.
 
Siccome non sono genitore, posso permettermi di andare oltre tali formalismi e voto la maratona di Berlino la “piu’ bella del reame”.
 
Tutto e’ stato indimenticabile di quella gara ma anche e soprattutto nel periodo precedente la stessa: la lunga, lunghissima, estenuante e straordinariamente “rewarding” fase di preparazione.
Saro’ pazzo ma continuo a credere che preparare una maratona trasmetta le stesse sensazioni che si vivono quando si percorrono quei fatidici 42195 metri di gara: infinite sessioni solitarie, paura e convinzione, soddisfazioni e timori, training autogeno e costruzione di forza mentale, allenamenti in cui si macinano chilometri con una facilita’ disarmante e sessioni in cui si fatica oltremodo arrivando esausti e preoccupatissimi, saliscendi, euforia e cautela, sogno e realta’, il tutto lungo un cammino di 12-13 settimane in cui mente e fisico sono rivolte a quel grande giorno.

Banalmente e senza scoprire l’acqua calda, direi che la gioia di un traguardo e’ direttamente proporzionale all’impegno, fisico e mentale, profuso per il raggiungimento del medesimo.
Il 2015 che verrà...
 
Di seguito gli obiettivi principali: 
  • Correre per stare bene, per sentirmi bene, per la salute e per il corpo
  • Tenere sotto controllo e superare gli acciacchi fisici, soprattutto all’hamstring
  • Correre una maratona autunnale sotto le 3h (Torino, Firenze, Verona, Valencia?): potrebbe sembrare un obiettivo facilmente alla portata ma scrivo questo post in pieno aprile, con un infortunio in corso che mi sta tenendo ai box da un mese e che mi ha di fatto impedito di preparare e prendere parte a qualsiasi gara su strada in questo anno 2015.
Viva i podisti di tutto il mondo, in forma o infortunati che siano.


6 comments:

  1. ancora un po' che aspettavi potevi fare il post che raccontava tutte e due gli ultimi due anni.

    vabbe tanti, tanti complimenti

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  2. Hai ragione, caro Nino, sono leggermente attardato e fuori fase.

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  3. Ciao campione,ho letto con molto interesse il tuo post e metto questa frase in cima a tutto:
    "Continuo a pensare che correre oltre 42 km a 3’59/km di media sia stata un’impresa difficilmente ripetibile nella mia vita, ma non me ne faro’ di certo un cruccio."
    Questa è la capacità di dare valore a quello che hai fatto in quei mesi di preparazione e alla gara finale senza dover cercare per forza un altra maratona per migliorare quello che hai appena fatto.
    Io quando corro cerco sempre di fare meglio della volta prima ma ovviamente non è sempre possibile e andando avanti con gli anni diventa anche impossibile farlo...ora io penso che tu abbia ancora diversi anni davanti dove poter migliorare ma magari fai come me e ti appassioni anche ad altro tipo di gare dove non c'è PB e non si deve guardare il passo al km...e avrai ancora soddisfazioni migliori e soprattutto meno infortuni muscolari legati alla corsa su asfalto...ci vediamo a casa tua tra 12 giorni;-)

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  4. Grande Kikko,
    confermo e sottoscrivo ogni tua parola: correre senza l'angoscia cronometrica e' un privilegio ed una grande vittoria allo stesso tempo.
    Ci vediamo fra pochi giorni a Londra per un saluto di persona magari il sabato pre-gara.

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  5. Ciao ti seguo da poco, tipo mezz'ora e ho letto cose divertenti e interssanti :-). Complimenti bei numeri! E in bocca al lupo per il 2015 e i suoi obiettivi ;-)

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