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Tuesday 20 May 2014

Staines 10k - 18 maggio 2014... Eccellente piazzamento ma ancora tanto da migliorare



Bel municipio baciato dal sole



Dopo i bagordi pasquali e lo scoppiettante inizio di 2014 (due PB fatti registrare nella mezzamaratona e nella dieci miglia), ho scelto una domenica di metà maggio per cimentarmi nuovamente in una  gara sulla distanza dei 10 km.

Come spesso dice il coach, sui 10 km ancora soffro troppo il che, tradotto in termini più semplici, significa che vado troppo piano rispetto alle potenzialità espresse su distanze più lunghe. Lui dice che dovrei  attestarmi sui 35’ alti, mentre ormai da sedici mesi non riesco a schiodarmi da un tempo oscillante fra i 36’20 ed i 36’50. Io di fatto ho una netta prevalenza per le gare di resistenza e mi sento un “maratoneta-tapascione-macinachilometri”, piuttosto che uno sprinter!

Per tentare di avvicinarmi alle ottimistiche previsioni del coach, quindi, ho scelto una bella gara in suolo inglese, la Staines 10k, piuttosto popolare (circa 720 iscritti), dal tracciato pianeggiante e veloce, con partenza e arrivo ad una ventina di chilometri da casa mia.
 


Mappa di gara
 

Staines - cittadina di 18.000 anime a 30 km dal centro di Londra, adagiata sulle sponde del Tamigi, a 10 km da Heathrow - per un secolo è stata uno dei maggiori produttori di linoleum al mondo (pensa un po’...) e tuttora detiene il triste record di teatro del peggiore incidente aereo della storia britannica, tolto Lockerbie, che è stato  tecnicamente un attentato: nel giugno 1972, infatti, un volo British Airways diretto a Bruxelles si schiantò poco dopo il decollo proprio su Staines, uccidendo 118 persone fra passeggeri e membri dell’equipaggio.

Tornando a questioni più allegre, giungo alla Staines 10k dopo una settimana piuttosto impegnativa, con un picco di stress dovuto ad una conferenza cui ho dovuto partecipare a Madeira in veste di speaker, poche ore dormite e allenamenti in qualche modo complicati proprio dalla trasferta sull’isola atlantica, dove comunque sono riuscito a correre 4 volte in 5 giorni e addirittura ad accedere ad una splendida pista di atletica con vista panoramica sull’Oceano Atlantico per un test sui 5000!


Pista di atletica a Madeira

Conosco piste e luoghi peggiori

Scorcio sull'Oceano Atlantico dalla pista di Madeira, qualche giorno prima della gara
 
La gara:

Giungo a Staines alle 7.45 di una domenica mattina soleggiata e assai calda per gli standard inglesi: il meteo prevede 20-22 gradi e vento da sud in aumento fino a 20-25 km/h.


Ultimi 20 metri di gara
 
Lascio l’auto all’interno del parcheggio del Leisure Centre, attrezzato anche di piscina da 25 mt per chi volesse approfittarne nel post gara, e vedo subito una folta schiera di volontari della macchina organizzativa. La palestra è adibita a quartier generale per il ritiro pettorali, deposito borse, vendita di materiale sportivo ed immancabili dolcetti vari.


Ingresso al Leisure Centre

Zona ritiro chip e pettorali
 

La zona partenza/arrivo è collocata a due passi dal bel municipio e dal tribunale, in una zona molto verde e, soprattutto, apparentemente pianeggiante.
 
Ritiro il chip, inizio a riscaldarmi, il vento fatica ancora a rinfrescare l’aria e, incrociando vari podisti del Woking AC, la mia seconda squadra di appartenenza dopo la Lazio Runners,  ci si lamenta del clima caldo e delle possibili difficoltà che questo potrebbe comportare. Uno dei dirigenti del Woking AC, tale Tom, simpaticissimo e gagliardo M85 oggi in aiuto all’organizzazione per il ritiro chip a fine gara, mi invita affettuosamente a non lamentarmi troppo, visto che il clima inglese fa notoriamente pena e che sono italiano, quindi per natura DEVO essere abituato al sole!


Al centro, il glorioso M85 Tom, presenza costante sulla pista del Woking AC
 
Riscaldamento breve, appena due chilometri inclusi allunghi. Malgrado le oltre 550 persone che si presenteranno alla partenza (su 717 iscritti totali), riesco a collocarmi nelle primissime file senza dover minimamente sgomitare e grazie al semplice senso civico del tapascione medio inglese.

Alle 9 in punto lo start viene dato con una trombetta da stadio da un paffuto rappresentante del Municipio: si parte!
Cerco di seguire il consiglio del coach e di attestarmi su un ritmo di 3’35/km, cosa che mi riesce senza problemi al primo chilometro (3’33). Dopo 7-8 minuti di gara davanti a me vedo solamente quello che sarà poi il vincitore finale (in 34’57) ed un mio compagno di squadra del Woking AC, Michael, il quale notoriamente parte a razzo e crolla sempre nella seconda metà delle gare.

Lascio scappare i due e mi accodo ad un manipolo di 3-4 altri atleti, che dettano il passo ed in qualche modo contengono ogni mia tentazione di allungare. Al termine del secondo chilometro (3’41), non si a per quale ragione, sento un “battito a vuoto” del cuore che assomiglia a tachicardia ma che passa presto e non mi impedisce di superare questo gruppetto di podisti e di proseguire il terzo (3’39) ed il quarto (3’38) ad un ritmo regolare, malgrado il vento contrario da sud che inizia a farsi sentire. Da qui inizia una gara in totale solitudine. Qui finisce ogni mia velleità di PB.

Al quinto (3’41), ancora controvento, salto come sempre il rifornimento e vedo avvicinarsi i talloni di Michael, che crolla inesorabilmente nel giro di poche centinaia di metri.

 Lo supero e affronto la seconda parte di gara in sostanziale controllo, salutando e ringraziando gran parte delle persone che, disseminate lungo il percorso, incitano noi atleti. Non perdo neanche l’occasione di scambiare il cinque con vari bambini, felicissimi e visibilmente divertiti nel trovare qualche podista che se li fili una volta tanto.

Ho la gola secca e sento il caldo della giornata odierna, ma le gambe girano con discreta facilità e quasi in automatico. Tendo al risparmio energetico ma non tiro certo i remi in barca.

Sesto e settimo molto regolari (3’40 entrambi), sono secondo assoluto e mancano tre chilometri alla fine. Decido di fare corsa di sostanziale contenimento, guardandomi alle spalle. Mi rilasso un po’ e all’ottavo (3’43) mi metto a scherzare con un fotografo. So da parecchi minuti che non mi è possibile oggi puntare ad un under 36’: non sono in grande forma e soprattutto non riesco a trovare particolari motivazioni per tenere un ritmo forsennato dal primo all’ultimo chilometro. Forse, semplicemente, le gare da 10k non sono il mio forte e devo farmene una ragione.

Negli ultimi due chilometri, un po’ per orgoglio ed un po’ perché non intendo rischiare il piazzamento, allungo il passo e chiudo rispettivamente in 3’32 e 3’26.

Tempo finale per i 10.07 km al mio GPS: 36’25 (media di 3’37/km). Secondo assoluto su 556 arrivati. Mi ritengo soddisfatto per il piazzamento, ma concordo al 101% con il coach quando dice che sui 10 km devo ancora lavorare moltissimo.

La giornata di gloria si chiude con una bella cerimonia di premiazione presieduta da un buffo e anziano rappresentante del governo locale: per me £45 di voucher da spendere in un negozio sportivo specializzato (buttali via!); per la squadra femminile del Woking AC prima piazza e bella coppa, per la maschile seconda posizione e, nella classifica indivuale, per Michael terzo posto assoluto a circa 45 secondi dal sottoscritto.


Premiazione per il secondo classificato
 
Concludo la giornata di sport con una ricca nuotata defaticante presso la piscina in zona finish e porto a casa un’altra piacevole conferma di quanto sia bello correre, scambiare impressioni con sconosciuti di ogni età incontrati lungo la strada, muoversi ed essere attivi la domenica mattina!

Gara che il prossimo anno vorrei decisamente rifare, visti il tracciato veloce e l’ottima organizzazione.

Viva i podisti inglesi, viva il Woking AC!

5 comments:

  1. Ok appendo le scarpe al chiodo e mi do al curling!

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  2. Ottima gara caro altro che balle...ricordati che 36 basso e sempre un ottimo risultato...considera che non preparando mai ufficialmente una 10km...questo è un tempone!

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  3. @AlexB: non ci provare, tu hai esordito in maratona facendo un gran tempone e ormai devi puntare RB e Master.

    @Kikko: grazie, resta comunque il fatto che non riesco ad avvicinarmi al 35'45 di 14 mesi fa. Peraltro faccio poche gare da 10 km e mai con particolare entusiasmo. Forse dovrei velocizzare con qualche cross/trail.

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  4. Che tu possa migliorare e' vero ma il tuo 36 basso su 10.07 metri unito ai 22gradi e al correre da solo non e' molto diverso dal 35'45" che hai fatto alla Befana......come ti ho gia' detto se oggi tu avessi corso una Best Woman avresti fatto 35 alto senza problemi. Quindi bene cosi'.....

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  5. Se lo dici tu, mi fido. Ma poi, dico io, di cosa mi lamento se tu fai allenamenti con 35 gradi tutti i santi giorni?

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