Ecco i nostri quattro eroi prima della partenza |
Il progetto di questa trasferta primaverile ha per
la verità inizio tanto tempo fa, per la precisione al termine della “Corsa
della Befana” (6 gennaio 2013), quando il quartetto, con fare
massonico-cospiratorio, si accordava con poche parole e simbolici gesti per
investire lo scrivente aspirante bronto-maratoneta del ruolo di organizzatore di
una trasferta in suolo britannico, dopo i fasti e le imprese di Nottingham del
settembre 2012.
Tornato dunque nel nord-Europa, al termine di
piacevolissime vacanze natalizie, mi sono subito gettato alla ricerca di una
corsa che potesse soddisfare le esigenze di tutti: il coach voleva una gara
corta, intorno ai 5 km; i fratelli Rea optavano per la classica distanza dei 10
km; il sottoscritto voleva osare fino alla mezzamaratona (21.1 km). Al termine
di spasmodiche ricerche e di confronti reciproci, la preferenza è andata alla “Gatorade
Run Eton”, che in un’unica manifestazione univa una competizione da 5 km, una
da 10 km ed una da 20 km. Data della gara: domenica 7 aprile 2013, partenza
alle 13h30 ed illusione per tutti di trovare un clima mite, soleggiato e
primaverile.
Il primo a sbarcare in suolo britannico è il
coach che, reduce da una vacanza in zone esotiche con temperature intorno ai 30
gradi, atterra ad Heathrow venerdì 5 aprile con circa 25 gradi di escursione
termica ed un gelido vento, tanto per mettere in chiaro chi sarà il vero
avversario da sconfiggere in gara. Il primo strumento di neutralizzazione del
freddo sarà una ricca cena a base di hamburger, debitamente arricchiti da
abbondante formaggio e bacon da anti-atleti, il tutto in un tipico pub inglese!
Il coach, fra una pinta di birra tipo “ale” ed
un’altra, da tapascione purosangue quale è, maledice una presunta mancanza di
forma e di obiettivi podistici, aggravata da un paio di settimane di scarso e,
qualitativamente parlando, mediocre allenamento.
Sul presto si è già a letto, da veri atleti quali
vorremmo (o almeno fingiamo di) essere ogni tanto. Il mio sonno è agitatissimo
e non riesco a dormire.
L’indomani, ad accoglierci appena svegli, è un incredibile
sole inglese che ci butta giù dal letto e ci “costringe” ad una sgambata di 40’
con relativi allunghi in giro per il ridente parco di Woking, da me spesso percorso
in lungo e largo nei buii e freddi allenamenti invernali inglesi. Sarà un
piacere farlo scoprire proprio a colui che commissiona, spietatamente e con
sadica crudeltà, quei medesimi allenamenti J
Verso ora di pranzo io ed il coach, al volante della
scattante Ford presa a noleggio, siamo a Gatwick ad accogliere con i meritati
onori Fabio e Giampiero, i quali escono dal gate degli arrivi facendosi notare
per due tratti distintivi: le scarpe ai piedi da corsa rigorosamente da gara e
l’abbigliamento da “campagna di Siberia”, con pesantissimi indumenti che si
mormora possano addirittura celare un colbacco di pelliccia in visone!
Esagerati!
Il sabato pomeriggio dei nostri quattro eroi passa
liscio come l’olio in un bel giro turistico per le strade londinesi. Il sole
cerca invano di neutralizzare il freddo, mentre gli atleti si concendono un pittoresco
tour in battello sul Tamigi, conclusosi con uno sbarco al Westminster Pier, con
il Big Ben ed un bel tramonto a fare da suggestivo sfondo.
Come a Nottingham, anche questa vigilia di gara è
caratterizzata dalla rigorosa cucina nostrana presso un ristorante
italianissimo non lontano da casa mia. Ottima qualità, apprezzata dai pur assai
esigenti commensali: acqua, antipasto, pizza e dolce per me ed i Rea; birra
antipasto, 2 etti (almeno) di paccheri al pesto e pomodoro per il coach, che da
autentico tapascione continua a lamentarsi della presunta scarsa forma, dicendo
di gareggiare solamente per dovere di presenza ed inducendo in tentazione con
un limoncello finale il bronto-maratoneta ed i solitamente astemissimi Fabio e
Giampiero. Miracoli del coach...
Verso mezzanotte vado a dormire, come sempre
agitatissimo alla vigilia di una gara, mentre il coach ronfa pesantemente prima
ancora di toccare il cuscino...ma come farà?
Prima ancora del suono della sveglia, complice
anche un’inopinata tappa al bagno del coach, salto dal letto e scarico la
tensione allestendo una colazione da veri atleti a base di pane tostato e
marmellata, latte e caffè. Fuori c’è il sole, ma la temperatura è intorno ai 5
gradi, è giunto il momento di andare a prendere Fabio e Giampiero in hotel
prima di fare rotta per Dorney Lake, bacino olimpico di canottaggio ai recenti
giochi londinesi, per noi oggi teatro di uno spettacolo che vorremmo rendere
storico.
All’arrivo nello splendido scenario bucolico di
Eton, lasciato sulla sinistra il Castello di Windsor, notiamo subito un
fastidioso vento da sud-est, in direzione nord-ovest, che non solamente
disturberà i podisti per metà gara ma avrà anche la beffarda sfacciataggine di
aumentare di intensità proprio quando iniziamo il riscaldamento e fino al
termine della corsa.
L’organizzazione non presenta particolari pecche,
anche se per un iniziale disguido, prontamente corretto, non risultava iscritto
uno di noi quattro, peraltro la punta di diamante Fabio.
Una volta ritirati i pettorali e scattate le
consuete foto ricordo di quattro infreddoliti eroi, in zona registrazione
notiamo un tizio, che scopriremo fare di cognome Cooper, dalle sembianze di
atleta serissimo, magro e con materiale tecnico di primissima qualità ai piedi.
Zona partenza |
Il maledetto risulta iscritto sia alla gara di 10
km che a quella di 20 km: chi se lo ritroverà come avversario?Io o
Fabio-Giampiero? Freneticamente, sfidando il freddo, cerco sull’Iphone notizie
e tempi recenti di questo Cooper, ma trovo solamente un omonimo americano ed
uno australiano. La tensione pre-gara non mi permette di dilungarmi in
ulteriori ricerche, quindi spengo il telefono e non mi preoccupo.
Anch’egli, ribattezzato (Mini-)Cooper, sembra notare
questo pittoresco quartetto di italiani “caciaroni” dalla buona forma fisica e
non manca di lanciare occhiate di sfida durante la fase di riscaldamento,
badando bene a coprire il pettorale per non svelare a noi potenziali rivali a
quale delle tre distanze di gara prenderà parte. Assurdo tapascione
d’Oltremanica competitivo.
Fra una risata, varie tappe pre-gara al bagno, un
po’di foto e voglia di cazzeggio tipica dei podisti felici, completiamo un
breve riscaldamento di un paio di chilometri (prendendoci i rimproveri del
coach!) e alle 13h30 siamo tutti pronti sulla linea di partenza per questa gara
attesa da oltre tre mesi. Sappiamo, nel silenzio pre-partenza, che l’occasione potrebbe essere unica per tentare
il colpaccio.
Zona arrivo |
Trattandosi di un circuito perimetrale di 5 km
intorno al bacino di Dorney Lake, ho la fortuna di poter ammirare e seguire (a
distanza) le gesta del gruppetto di testa, che vede subito Fabio in gran
spolvero condurre una gara tattica nei primi due chilometri, salvo poi staccare
di un centinaio di metri il resto degli inseguitori e galoppare in vincente
solitudine verso il traguardo negli ultimi 7 chilometri.
Trionfo di Fabio sui 10 km con arrivo a braccia alzate |
Da dietro vedo anche il coach, che per l’occasione
indossa una appariscente maglia gialla, mettere in pratica tutte le sue sagge
tattiche per succhiare la scia dei malcapitati di turno nei primi 2.5 km
controvento, salvo poi risalire la china e progredire in scioltezza negli
ultimi 2.5 km.
Coach premiato come vincitore sui 5 km |
Come Fabio, anch’egli taglierà il traguardo per primo, in una
storica doppietta Lazio Runners Team sui 5 e sui 10 km! Vedo anche un ottimo
Giampiero in gagliarda condizione: finirà con un soddisfacente tempo ed un
ottimo piazzamento assoluto.
Ottimo piazzamento e buon tempo anche per Giampiero sui 10 km |
Del glorioso quartetto resto dunque solamente io
in gara: al passaggio al decimo chilometro (38’00), constato di avere davanti di
una quarantina di secondi il maledetto (Mini-)Cooper e quel che resta di una
ragazza, una mezza cozza che però va forte e sembra non cedere. Il coach e
Fabio sono lì ad incoraggiarmi e a scattare foto, strappandomi un sorriso e
facendomi enorme piacere.
Mio passaggio al decimo chilometro, ancora per poco dietro alla ragazza |
A metà gara mi ritengo soddisfatto soprattutto del
ritmo tenuto senza faticare nei 5 km controvento (intorno a 3’50), andando più
forte del ritmo consigliato nel pre-gara dal coach (intorno a 4’00). Raggiungo
e affianco la ragazza intorno all’undicesimo km: prenderle la scia controvento
mi sembra una bastardata imperdonabile, quindi allungo il passo, la supero e mi
piazzo davanti a lei. Sfrutta la mia scia
e mantiene il ritmo per un paio di minuti, poi sento che il distacco aumenta e
da quel momento correrò gli ultimi 8 km in totale solitudine.
Il maledetto
(Mini-)Cooper, quando ripasso all’altezza del traguardo, al km 15, è avanti di
un minuto, quindi ormai fuori portata. Nel
tratto di inversione di marcia al km 17.5 ci incrociamo, gli faccio il segno
dell’ok con il pollice come a dire “hai vinto, complimenti” e lui ricambia con
altrettanta cordialità. Mi sta meno antipatico e capisco una
verità inappellabile: merita la vittoria perché è
semplicemente più forte.
Tornando alla cronaca della corsa, i cinque km dal
decimo al quindicesimo sono archiviati con un passo regolarissimo (18’58) che affronto
senza faticare pur mantenendo una discreta ed efficace velocità di crociera.
All’ultimo giro di boa, dopo 2.5 km di vento contrario, vedo in lontananza il
traguardo e con scioltezza mi cimento in una leggera progressione che mi farà
giungere al traguardo percorrendo gli ultimi 5 km in un ottimo 18’07, segnale incoraggiante
di una forma che sta arrivando in vista del tentativo di PB sulla mezzamaratona
il prossimo 21 aprile a Borgo Hermada (vicino a Terracina).
Arrivo in scioltezza dopo 20 km di gara |
Chiudo i 20 km di gara con un ottimo 1h15’03’’
(real time), corretto a 1h15’08’’ (official time), per un secondo posto
assoluto che mi fa davvero piacere. I secondi 10 km (37'06) sono chiusi con split
negativo di circa un minuto, anche questo mi sembra un ottimo segnale per il
morale.
Resta la consapevolezza di valere 1h19’59” sulla
mezzamaratona, traguardo per me impensabile fino a pochi mesi fa.
In conclusione, la pattuglia Lazio Runners Team
lascia Eton con due primi posti sui 5 e sui 10 km ed un secondo posto sulla
distanza dei 20 km: si tratta di un trionfo che resterà scolpito negli annali
della storia podistica, un vero e proprio exploit da tramandare ai posteri nei
secoli dei secoli (ho forse esagerato?).
Primo premio a Fabio sui 10 km |
Seconda piazza per me sui 20 km |
Soddisfazione dei quattro dopo le fatiche atletiche |
Quello che più resterà di questa fantastica
trasferta podistica, ancora una volta, è il clima festoso, le chiacchiere pre e
post gara, la spensieratezza di una bella domenica di sport vissuta insieme al coach
ed ai grandissimi Fabio e Giampiero, ormai insostituibili compagni di viaggio in
fantastiche campagne podistiche in giro per l’Italia e per l’Europa!
Il Gran Consiglio dei Saggi, ricevuto il parere
positivo del coach, ha anche sciolto le ultime riserve decretando che il
debutto in maratona per il sottoscritto e per Fabio (Giampiero, eroe, già ne ha corsa una) avverrà a fine novembre
in occasione della Maratona di Firenze, evento per il quale sono già entrato in
uno stato di trepidante attesa e che potrebbe rappresentare l’inizio di un vero
bronto-runner o, se le cose dovessero andare male, il suo definitivo tramonto.
Viva i canottieri di Eton, viva il coach, viva i
Rea brothers e, soprattutto, viva la Regina!
Di seguito il riepilogo chilometrico con relativo ritmo
Summary
|
1:15:03.4
|
1
|
3:47.2
|
2
|
3:51.7
|
3
|
3:45.8
|
4
|
3:43.2
|
5
|
3:44.5
|
6
|
3:51.2
|
7
|
3:52.3
|
8
|
3:44.2
|
9
|
3:41.7
|
10
|
3:42.4
|
11
|
3:50.6
|
12
|
3:50.6
|
13
|
3:43.7
|
14
|
3:44.4
|
15
|
3:42.7
|
16
|
3:52.6
|
17
|
3:48.8
|
18
|
3:46.5
|
19
|
3:42.3
|
20
|
3:17.1
|
Ottimo post ma c'è un errore di battitura.......considerato che hai corso 20km da solo e con vento forte forse volevi scrivere che hai la consapevolezza di valere 1.17.59???????? È comunque ma + di 1.18 basso!
ReplyDeleteStavo per fare un tardivo commento simile a quello del coach, finchè la finestra non mi ha dato visibilità del suo commento.
ReplyDelete1h e 18 alla Pedagnalonga è scontato, a meno di un possibile caldo tropicale.
Mi piacerebbe tanto poter rispettare le vostre ottimistiche previsioni. Il coach sta boicottando Pedagnalonga, quindi rischio di non poter neanche tentare l'impresa :-(
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